22 DOUBLE TWO

domenica 11 marzo 2012

Richiesta d’audizione per salvare la reggia borbonica di Carditello in San Tammaro (CE)



Gentilissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

gentilissimo Presidente del Consiglio dei Ministri prof. Mario Monti,

gentilissimo Ministro per i Beni e le Attività Culturali prof. Lorenzo Ornaghi,

gentilissimo Sottosegretario di stato del MIBAC arch. Roberto Cecchi,

gentilissimo Presidente Commissione italiana per l’Unesco prof. M. Giovanni Puglisi,

gentilissimo responsabile Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici Campania arch. Gregorio Angelini,

l’associazione no-profit “ORANGE reEVOLution – cambiare se stessi per cambiare il mondo” sta promuovendo un’iniziativa ostinata e difficile, per salvare la reggia di Carditello dall’indecorosa asta pubblica, che potrebbe portare uno dei 22 siti reali borbonici in Campania ad essere svenduto ai privati. La nostra azione è consistita nell’istituzione di una petizione internazionale in 4 lingue (italiano-inglese-francese e spagnolo) giunta a circa 6000 firme, denominata “petizione per salvare la reggia di Carditello”, e nell’invio di diversi appelli a mezzo e-mail agli enti pubblici italiani, affinché il Rel Sito borbonico di Carditello resti nella proprietà pubblica, in quanto patrimonio di tutti gli italiani.


N
ella seduta consiliare del 5 marzo 2012 il comune di Cava de’ Tirreni ha sostenuto il nostro appello per salvare la reggia di Carditello, ed ha approvato un o.d.g. dedicato appositamente a questa emergenza culturale di rilievo nazionale, grazie all’intervento di un consigliere illuminato, l’arch. Antonio Palumbo, ed all’appoggio incondizionato di un uomo di cultura, il sindaco prof. Marco Galdi. La nostra azione è consistita nell’istituzione di una petizione internazionale in 4 lingue (italiano-inglese-francese e spagnolo) giunta a circa 6000 firme, denominata “petizione per salvare la reggia di Carditello”, e nell’invio di diversi appelli a mezzo e-mail agli enti pubblici italiani, affinché il Rel Sito borbonico di Carditello resti nella proprietà pubblica, in quanto patrimonio di tutti gli italiani.

L’amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni e la nostra associazione stanno chiedendo, tramite e-mails fax e telefonate, ad enti comunali regionali e provinciali, comuni campani in primis, di sottoscrivere una scheda d’adesione al suddetto o.d.g., ma la nostra è una lotta contro il tempo, perché il 15 marzo si terrà una seduta dell’asta giudiziaria, con la quale la reggia potrebbe essere venduta, come un qualsiasi appartamento o garage.

A questo punto non dovremmo stupirci di assistere a breve alla vendita all’asta dell’area archeologica di Pompei oppure del Colosseo: sembra che lo stato italiano non sia in grado di tutelare il nostro preziosissimo patrimonio storico-artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico. Eppure la funzione pubblica delle nostre istituzioni comprende lo sviluppo della cultura e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, come recita l’art. 9 della Costituzione.

La sottoscritta, arch. Raffaella Forgione, come presidente dell’associazione “ORANGE reEVOLution” CHIEDE con estrema URGENZA un’AUDIZIONE, per raccontarvi questa storia terribile, simbolo del degrado in cui versa il nostro meraviglioso patrimonio culturale, e per concordare un’iniziativa adeguata alla straordinarietà del sito, AUSPICANDO che le tante ADESIONI all’iniziativa possano indurre il MIBAC ad una convinta azione di salvaguardia e tutela, affinché la reggia sia restaurata, aperta al pubblico e trasformata in risorsa economica per l’Italia, nel rispetto dei suoi vincoli ambientali ed architettonici.

Infine vi è da evidenziare come - al contrario di quanto sta avvenendo per il Real Sito borbonico di Carditello - tutte le Istituzioni preposte si siano invece incredibilmente attivate per realizzare, alle porte di Torino, il restauro della Reggia sabauda di Venaria, divenuta nel 1997 patrimonio dell’UNESCO nell’ambito delle residenze sabaude, e nel 2011 centro delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia tenutesi nel capoluogo piemontese: per l’intervento a Venaria sono stati infatti investiti circa 280.000.000,00 di euro. In tal senso, Carditello e Venaria rappresentano ancora oggi nel 2012 la misura della distanza tra il Sud e il Nord dell’Italia Unita!

Speriamo anche che la Procura della Repubblica faccia piena luce sui retroscena e sulle varie responsabilità che hanno condotto ad un simile scempio del Real Sito di Carditello, ma oggi è necessario che le più alte cariche istituzionali intervengano subito.

La politica e le istituzioni finora sono state a guardare ed anche il mondo della cultura ha fatto ben poco: l’unico sostegno serio affinché la reggia resti patrimonio di tutti, è venuto da un coraggioso comune in provincia di Salerno e dai tanti giornalisti che scrivono, inascoltati, da anni sulle condizioni di degrado della reggia, mentre il sindaco di San Tammaro oggi ha lanciato il suo ultimo disperato appello con uno “sciopero della fame”, per attirare l’attenzione degli organi preposti alla tutela e salvaguardia del nostro patrimonio culturale.

1- PROGETTO

l’associazione no-profit ORANGE reEVOLution – cambiare se stessi per cambiare il mondo” CHIEDE:

1. che la reggia resti PATRIMONIO di TUTTI con i suoi eccezionali caratteri formali/storici/culturali, e che sia gestita da un consorzio di enti pubblici, in quanto bene pubblico vincolato;

2. che la reggia di Carditello sia inserita con gli altri Siti Reali borbonici d’Italia nella lista dei Siti patrimonio dell’UNESCO, come avvenuto per le residenze sabaude;

3. che dalla Campania, terra martoriata dai rifiuti tossici, venga una vera rivoluzione culturale, con un nuovo modello di sviluppo dell’economia, fondato sulle risorse architettoniche, archeologiche, storico-artistiche ed ambientali;

4. che la gestione delle strutture, con gli annessi terreni, sia trasparente e quindi affidata ad un comitato composto non soltanto dagli amministratori degli enti consorziati, ma anche da associazioni no-profit, che abbiano nel loro statuto la tutela dei beni culturali – come la sottoscritta proponente - e rappresentanti del Ministero dei Beni culturali, nell’interesse della collettività;

5. che gli enti che partecipano a questa cordata di salvataggio formino la RETE della REGGIA, con percorsi turistici collegati sia dal punto di vista informativo che logistico;

6. che la reggia non possa essere ridotta all’ennesimo albergo, centro benessere o qualsiasi altra funzione prevalentemente ricettiva, che snaturi la storia dei luoghi; che sia restaurata ed aperta al pubblico, inserendola in un percorso turistico organizzato ad hoc dedicato ai 22 siti e residenze reali borboniche in Campania;

7. che la reggia con i suoi terreni sia innanzitutto museo di se stessa, sede di convegni e luogo di esposizioni, raccolte e collezioni d'opere d'arte, con un orto botanico per le bio-diversità, ed al contempo recuperi la sua funzione di fattoria modello, adeguata a moderne esigenze, trasformandosi in un centro d’eccellenza all’avanguardia per lo studio e la sperimentazione di tecnologie da fonti rinnovabili applicate all’agricoltura, e di tecniche per il risparmio energetico applicato al patrimonio architettonico, cui ogni cittadino italiano possa rivolgersi per ricevere informazioni.

Qui l’articolo sul Fatto quotidiano, che descrive la nostra iniziativa:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/23/petizione-salvare-reggia-carditello-comuni-mettano-insieme/193389/

Il reportage di Francesco Erbani su La Repubblica: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/12/30/news/la_reggia_dimenticata-27386363/

L’inchiesta “Mali culturali” nella trasmissione Report della giornalista Milena Gabbanelli: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-11388569-77af-4d72-a688-709c0a05f188.html

Il reportage ed uno dei tanti articoli del giornalista Ferdinando Cimino su Interno 18: http://www.youtube.com/watch?v=p0ALiDNlNwU

http://www.primapaginaitaliana.net/giornale/san-tammaro/item/2807-san-tammaro-ce-il-gruppo-degli-orange-a-carditello.html

Qui il link d

ella petizione internazionale in 4 lingue:

http://www.causes.com/causes/645106-petizione-per-salvare-la-reggia-di-carditello

2-BREVE HISTORIA

Nella Campania felix, ad appena 4 kilometri dal centro di San Tammaro (CE) sorge la reggia realizzata nel 1784 da Ferdinando IV di Borbone, il quale affidò la costruzione del complesso all’architetto Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli e valido aiuto per il parco e l’acquedotto carolino della vicina reggia di Caserta. La real tenuta di Carditello, istituita da Carlo III nel 1744 per allevare cavalli, fu ampliata e trasformata in una fattoria, vera azienda modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini, circondata da boschi, pascoli e terreni seminatori, per una superficie di 6 305 moggia capuane, ovvero di circa 2 100 ettari.

Nel 1920 gli immobili e l'arredamento furono trasferiti dal Demanio all'Opera Nazionale Combattenti ed i terreni furono lottizzati e venduti, mentre il fabbricato centrale con i quindici ettari circostanti, divennero proprietà del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, un ente regionale che si è indebitato con il gruppo Banca Intesa (in origine Banco di Napoli) ed è fallito: il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha avviato la vendita all’asta del complesso monumentale. La base d’asta era di 25 milioni di euro, ma dopo due sedute in data 20 ottobre e 10 novembre 2011, andate deserte, il prezzo-base d’asta prevista per il 15 marzo 2012, sarà di 15 milioni di euro, e se questa udienza dovesse andare deserta, ve ne sarà un’ennesima il 29 marzo, che consentirà un ulteriore ribasso del 25%: la reggia potrà essere acquistata per 10 milioni e mezzo di euro!

Intanto collezionisti e malavita hanno saccheggiato ‘ad arte’ il palazzo reale, facendo asportare pilastrini di balaustre, caminetti, mattonelle, acquasantiere, lastre di marmo e stemmi, nell’indifferenza delle istituzioni preposte alla tutela e nel silenzio assordante del mondo della cultura. Gli affreschi di Jacob Philip Hackert, gli stucchi e le decorazioni sono portati via dalle infiltrazioni d’acque meteoriche: la memoria storica dei luoghi sbiadisce lentamente.

Eppure persiste il ricordo di un connubio perfetto tra architettura e paesaggio, che ancora s’intravede nell’attuale immagine martoriata e saccheggiata della reggia, e che la farà risorgere.

La criminalità organizzata e' in attesa dell'asta pubblica, magari per fare la sua migliore offerta! E tutti dovremmo attivarci per impedirlo, perché San Tammaro non continui ad essere la terra senza speranza di Gomorra, il luogo-emblema del saccheggio materiale e spirituale dell’Italia, ma diventi il fulcro della rinascita e del riscatto della nostre terre del sud e dell’Italia tutta.




Consiglio comunale di Cava De' Tirreni, o. d. g. reggia di Carditello


Scheda adesione comuni

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