22 DOUBLE TWO

giovedì 22 marzo 2012

Il Mibac conquistato da Carditello



Articolo di Interno 18

Determinazione, passione e amore per la storia della nostra terra: queste le armi a disposizione della delegazione 'Orange' che ha invaso il civico 27 di via del Collegio Romano di Colle Marzio


CASERTA - Nella giornata di martedì, l’eco dell’infausta storia della Real Tenuta di Carditello di San Tammaro in provincia di Caserta, ha risuonato per gli enormi stanzoni del civico 27 di via del Collegio Romano di Colle Marzio a Roma. La sede del Mibac infatti, è stata stretta in una manovra a tanaglia, degna della miglior scuola di guerra. In questo caso però, l’assedio è stato pacifico e nessuno brandiva armi d’alcun calibro; solo la determinazione, la passione per la propria storia e per il proprio territorio. Martedì pomeriggio infatti, mentre il capo del dicastero, Lorenzo Ornaghi, scrutava rammaricato, gli affreschi ancora vivi della fattoria borbonica, le stanze romane del complesso voluto da Sant’Ignazio di Loyola, accoglievano la delegazione degli Orange di Raffaella Forgione, accompagnati dal primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Marco Galdi, referente del primo comune ad aderire all’iniziativa pro Carditello, lanciata dal gruppo partenopeo. A salutare l’ingresso della delegazione sono stati Roberto Cecchi e Giuseppe Scalera,rispettivamente sottosegretario al Mibac e componente della commissione cultura della Camera. L’incontro, iniziato poco dopo le tre del pomeriggio, si è protratto per poco più di un’ora. Al sottosegretario di Stato, sono stati illustrati alcuni progetti di valorizzazione del complesso monumentale. I convenuti, hanno anche discusso della possibilità che il ministero usufruisca del diritto di prelazione per l’acquisto del sito borbonico; a mo’ di risarcimento, se non altro morale, per un territorio martoriato da discariche e da altri mali endemici, quali la camorra e la disoccupazione. E’ stato poi, il sindaco di Cava de’ Tirreni ad illustrare il progetto per un percorso turistico e culturale, che unisca i 22 siti borbonici campani, sinergico ad una rete informatica e logistica dei comuni aderenti all’iniziativa “La reggia di Carditello: un patrimonio di tutti”. Il proficuo incontro, si è concluso rinviando l’appuntamento ad un tavolo tecnico, concertato dal dicastero competente che avrà come tema il progetto di valorizzazione del sito di Carditello. Tutto, in perfetta sintonia con le dichiarazioni casertane rilasciate dal ministro Ornaghi che ha previsto la formazione di una commissione interistituzionale territoriale, finalizzata al vaglio dei progetti di ripresa del complesso monumentale. Non bisogna però meravigliarsi del fatto che, il futuro della Reggia di campagna, sia subordinato all’approvazione di un concreto progetto per il suo rilancio. Posto che occorre ancora superare lo scoglio della vendita all’asta del bene borbonico, chi cercava l’opportunità per sdoganare Terra di Lavoro, dall’icona camorristica e mariola in cui è stata relegata da una storia matrigna, ora ne ha l’appiglio. Oggi, dunque, è la Real Tenuta di Ferdinando IV di Borbone, che invita alla coesione e che tende una mano a noi tutti. Dimostriamo ciò che sappiamo fare…

Articolo di Nando Cimino, 22 marzo 2012

Interno 18, Laboratorio in Informazione


Foto di Antonella Maiorano

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