San Tammaro
- La leader degli ‘Orange ReEvolution’, l’architetto Raffaella
Forgione, non abbandona la lotta per la tutela e la salvaguardia del Real Sito
di Carditello. Da tempo impegnati sul tema, attraverso svariate iniziative di
propaganda e sensibilizzazione, gli Orange, hanno organizzato per il prossimo
20 giugno, in corrispondenza con l’asta indetta dalla sezione fallimentare del
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la firma di una petizione online. Nella
petizione viene chiesto che la piccola reggia di campagna sia restaurata e
riaperta al pubblico, grazie ad un innovativo ed adeguato progetto di gestione.
Ma a poche ore dalla nona battuta d’asta, sono ancora tanti gli interrogativi
che emergono dalla spasmodica ricerca di una soluzione concreta per la
salvaguardia del sito. “Ci domandiamo, ad esempio – sostiene la responsabile
degli Orange – come mai non si sia mai cercato di sfruttare i fondi della Comunità
Europea attraverso il ‘Docup’, il documento unico di programmazione’ o
attraverso il ‘Fesr’, il fondo europeo di sviluppo regionale. Allo stato
attuale del resto, non sembrano esserci altre strade percorribili.” Domande
legittime, quelle dell’architetto Forgione che, forse, andrebbero girate
direttamente alle istituzioni competenti. Intanto, secondo indiscrezioni di
Palazzo, sembra che qualcosa si stia muovendo anche a livello politico centrale
ma, questa volta, non attraverso lo strumento dell’interrogazione parlamentare
che, pur avendo la sua valenza, allo stato attuale, sembra non aver portato a
nulla di nuovo. Ma il possibile utilizzo della tenuta borbonica, come centro di
eccellenza per lo studio, lo sviluppo e la ricerca di energie da fonti rinnovabili,
in materia di agricoltura, sembra interessare anche il ‘CNR’, centro nazionale
ricerche, partenopeo. Insomma, sembra che le soluzioni siano tutte a portata di
mano, a partire dal diritto di prelazione del Mibac, già promesso dall’ex
ministro Lorenzo Ornaghi, all’utilizzo dei fondi europei, fino alla
destinazione a centro di eccellenza che fonda insieme la ricerca e la cultura;
manca solo un progetto credibile, futuribile e condiviso che metta tutti
d’accordo.
Articolo di Nando Cimino per Interno 18, Laboratorio di Informazione.
Nessun commento:
Posta un commento