22 DOUBLE TWO

martedì 10 aprile 2012

Lettera al Sopraintendente: la Cassa Armonica della Villa comunale di Napoli



Lettera del Presidente di Orange reEVOLution Raffaella Forgione



Napoli, 3 aprile 2012

Preg. mo prof. re arch.tto Stefano Gizzi,

sono un’architetta napoletana, che per professione si occupa di restauro dei beni monumentali, e domenica passeggiando per la villa comunale ho notato che la meravigliosa Cassa Armonica di Errico Alvino in ghisa e vetro, è priva della tettoia vetrata, che ne circondava il coronamento superiore. Ho letto su vari giornali che una ditta emiliana si è occupata del restauro e della messa in sicurezza della Cassa Armonica. Dopo avere assistito allo scempio della Villa comunale, che venne privata anni fa della sua bella cancellata in ferro battuto e fu ridotta ad una ridicola Las Vegas con i suoi chalet mosaicati stile Disneyland, non si può tacere dinnanzi all’ ennesimo errore d’esecuzione di un intervento che avrebbe dovuto essere di restauro ed invece si pone come una sorta di ristrutturazione domestica, in cui l’unico scopo sembra essere l’eliminazione del pericolo e non la salvaguardia del patrimonio storico-artistico. Le domande che le pongo sono le seguenti e la prego cortesemente di rispondermi:

1- è possibile che tra le operazioni di restauro si possa prevedere di tagliare la struttura in ghisa di una Cassa Armonica, ignorando che la diffusione del suono ne verrà irrimediabilmente compromessa?

2- è possibile che per la fretta di mettere in sicurezza un elemento architettonico così importante della Villa Comunale non si potesse escogitare un’altra misura, che non ne compromettesse in modo così arbitrario la bellezza e la funzionalità?

3- la tettoia asportata, che rende mutila un’opera così importante del nostro Liberty, sarà ripristinata?

Qualora non fosse previsto il ripristino, la prego cortesemente di richiedere alla ditta esecutrice l’immediata restituzione in pristino dei luoghi ed il pagamento dei danni conseguenti alla mutilazione di un’opera così importante. Soprattutto le chiedo che la cittadinanza sia sempre informata su lavori riguardanti i beni architettonici e monumentali, attraverso l’esposizione di tabelle accanto al cantiere, e che si vigili più attentamente sulle opere di restauro eseguite su beni pubblici, che sono beni comuni, come la Cassa Armonica, perché uno scempio simile non avvenga più, neanche in nome della sicurezza. Qualora non fosse possibile utilizzare un monumento per motivi di sicurezza, allora si lasci a restauratori specializzati la cura del monumento rinunciando all’uso temporaneo e rimandandolo a quando l’opera sia messa in condizione d’essere fruita, nel rispetto dell’istanza storica ed estetica dei principi ispiratori del restauro.

Cordiali saluti. Arch. Raffaella Forgione



Foto 1- La Cassa Armonica di Errico Alvino prima dell’asportazione della tettoia.



Foto 2- La Cassa Armonica come si presentava domenica 1 aprile 2012, al termine di lavori di pseudo-restauro.


Si possono osservare nel dettaglio i tagli effettuati in malo modo e la presenza di ossidazione, che permane sulla Cassa Armonica, al termine dei lavori, cliccando sul link seguente del sito LaRepubblica.it:

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/03/30/foto/la_cassa_armonica_restaurata-32454690/1/


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