22 DOUBLE TWO

domenica 29 luglio 2012

San Carlo, bene comune da difendere


Dal 1999 il Teatro di San Carlo è una Fondazione di diritto privato senza scopo di lucro avente come finalità la diffusione dell'arte musicale e la formazione di quadri artistici (cit. dal sito ufficiale Teatro di San Carlo, al seguente link ).


Il movimento Orange reEVOLution, che  difende i diritti dei lavoratori e sostiene la centralità dei luoghi della cultura, ha chiesto ad un suo attivista, Sergio Valentino, notizie dall’interno delle agitazioni, che hanno visto protagonisti i lavoratori del San Carlo. L'invito che Orange reEVOLution rivolge al sindaco,  in vista del consiglio d’amministrazione che lo vedrà impegnato nei prossimi giorni, è di accettare le dimissioni della sovrintendente  della Fondazione Teatro di San Carlo, Rosanna Purchia, di salvaguardare  i diritti dei lavoratori e di sviluppare produzioni “in house”, utilizzando l’alta professionalità presente, con notevoli risparmi, che consentirebbero da un lato il rispetto dei diritti acquisiti dei lavoratori e dall’altro il reiterarsi di bilanci in attivo. Tutta l'Italia musicale guarda a de Magistris, in questo gravissimo momento, come al presidente di una fondazione lirica, che può arginare un processo di delegittimazione dei luoghi della cultura, in forti difficoltà economiche, a causa dei tagli del governo attuale come dei precedenti. Dopo la vittoria di una piccola battaglia locale sarà necessario vincere la guerra nazionale, che vede ormai sotto attacco, in un processo quasi irreversibile di degrado, tutte le nostre risorse culturali, architettoniche, archeologiche ed artistiche, da parte di tutti i governi nazionali.
E anche il sindaco gliele "canta", al San Carlo ...
Venerdì 20 luglio, giorno successivo all'ultima replica di Cavalleria Rusticana,  a soli due giorni dall'inizio delle ferie estive, si è scoperto che la sovrintendente Rosanna Purchia aveva intenzione di attuare la clausola di una legge relativa alle fondazioni lirico-sinfoniche in maniera del tutto arbitraria, congelando del 25% l'integrativo sugli stipendi dei dipendenti del teatro. La cosa realmente grave non era tanto il taglio in sé, quanto piuttosto il fatto che esso venisse attuato in un teatro, il nostro, che aveva chiuso il bilancio positivamente, e la legge in merito al taglio sull'integrativo era invece legata alle situazioni relative alla chiusura di bilancio in passivo! Per non lasciar trapelare nulla, la sovrintendente intendeva darne notizia ai rappresentanti sindacali solo il lunedì successivo, quando ormai le ferie non avrebbero consentito una possibile reazione. Per fortuna la cosa è venuta fuori per tempo e tutti i lavoratori, entrati sabato stesso in agitazione ed occupato formalmente l'ufficio della sovrintendenza, hanno richiesto l'intervento del presidente della fondazione, il sindaco de Magistris, il quale, assente, ha immediatamente delegato il vice-sindaco Sodano ad intervenire. Dunque ha promesso di risolvere ogni cosa, assicurando che non venisse attuata alcuna trattenuta sullo stipendio, e prendendo atto della richiesta di dimissioni della Purchia dalla carica di sovrintendente. L'occupazione è stata sospesa, ma lo stato di agitazione permane  e si è rispettata la richiesta del sindaco a tenere un concerto programmato a Ponticelli per la sera stessa, nonostante i lavoratori avessero intimato di farlo saltare. Tenere il concerto è stata la controprova della disponibilità ad un dialogo, e le maestranze hanno aderito, a patto che venissero rispettati i propri diritti e che il c.d.a. prendesse atto della richiesta di dimissioni della sovrintendente.
Ciò che le maestranze hanno sottoposto all'attenzione del primo cittadino di Napoli, che riveste anche la carica di presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, non è stata solo una crisi locale, ma un problema che interessa tutte le fondazioni lirico-sinfoniche a livello nazionale. Il grave tentativo attuato dalla sovrintendente, di dare una spallata all’ economia dei lavoratori del San Carlo, più che un grave torto ai danni di chi già si impegna a dare il meglio di sé e tenta di sostenere le necessità personali nonché familiari, è stato una vera manovra studiata ad hoc, un gravissimo precedente, in ambito nazionale, da utilizzare al tavolo delle trattative che vede impegnati i sovrintendenti ed i rappresentanti sindacali, per condurre in porto la difficile manovra di approvazione di un nuovo contratto nazionale per il settore. E questo meschino tentativo di costringere i lavoratori della fondazione all'accettazione passiva di tutte le decisioni prese al tavolo  dell’A.n.f.o.l.s. (Associazione Nazionale delle Fondazioni Liriche e Sinfoniche), avrebbe di certo avuto enormi ripercussioni, causando un vero e proprio effetto domino, con la conseguenza non solo della  capitolazione delle maestranze nostrane, ma anche del crollo di certezze nell'ambito di tutte le altre 12 fondazioni lirico-sinfoniche nazionali. Il risultato prevedibile sarebbe stato uno svilimento di anni di studio e di lavoro per oltre cinquemila addetti del settore, con orari di lavoro improponibili e stipendi ribassati all’inverosimile; e tutto ciò mentre è già in vigore la famigerata Legge n.100, che vieta ai lavoratori del settore di svolgere altre attività retribuite al di fuori del luogo di lavoro, e gli impedisce di fatto, con una decisione assurda quanto anticostituzionale, di poter usufruire del proprio tempo libero in maniera del tutto personale e con soddisfazioni anche retributive.
Come si può rilevare dal comunicato emesso dall'ufficio stampa del sindaco, de Magistris ha riconosciuto i diritti e il valore professionale delle maestranze della Fondazione Teatro di San Carlo, soddisfatto della disponibilità delle stesse a collaborare per il miglior risultato in ogni occasione, ed ha bacchettato chi ha spinto i lavoratori ad una tale agitazione, non riconoscendo alcun motivo d’ intervenire in maniera tanto drastica sulle loro buste paga, e considerato che il Teatro San Carlo ha chiuso i propri conteggi addirittura in attivo!
Il nostro Massimo deve essere difeso come un bene comune al pari di tante altre risorse, ed è un’ eccellenza che rende la nostra meravigliosa città tanto amata e visitata da migliaia di turisti da tutto il mondo!

Sergio Valentino (attivista di Orange reEVOLution e baritono del Coro del Teatro di San Carlo di Napoli)




Orange reEVOLution ha inoltre rivolto al sindaco di Napoli il seguente invito:


Gent.mo sindaco Luigi de Magistris,l'invito che Orange reEVOLution le rivolge è di accettare le dimissioni della sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo, Rosanna Purchia, di salvaguardare i diritti dei lavoratori e di sviluppare produzioni "in house", utilizzando l'alta professionalità presente, con notevoli risparmi, che consentirebbero da un lato il rispetto dei diritti acquisiti dei lavoratori e dall'altro il reiterarsi di bilanci in attivo. Tutta l'Italia musicale guarda a lei come al presidente di una fondazione lirica, che può arginare un processo di delegittimazione dei luoghi della cultura, in forti difficoltà economiche, a causa dei tagli del governo attuale come dei precedenti. Link articolo: http://www.epressonline.net/joomla/orange-revolution/2436-san-carlo-bene-comune-da-difendere.html Certi della sua vicinanza ai lavoratori del Teatro San Carlo, le inviamo i nostri più cordiali saluti.

 Raffaella Forgione
(pres. ass. Orange reEVOLution - cambiare se stessi per cambaire il mondo!)


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